(2010) musica elettroacustica su testo di Edoardo Firpo con una coda di Edoardo De Giovanni [3’]
Prima esecuzione assoluta: Miso Music Portugal, Auditório Philippe Friedman, Lisbona, 15 aprile 2010
Commissione: Miso Music Portugal
Questo lavoro è una Commissione di Miso Music Portugal per festeggiare i 25 anni del festival. Fa parte di un Cadavre Exquis composto da musiche create per l’occasione da 50 diversi autori.
Le affinità fra Genova e il Portogallo sono numerose, fra queste il suono della lingua. Il mio regalo è perciò la voce di Edoardo De Giovanni (mezzo veneziano e mezzo genovese) che legge una poesia in dialetto genovese di Edoardo Firpo. Ogni verso declamato “soffia” verso ponente a scompigliare nel tempo e a far risuonare con intensità differenti le 25 componenti di frequenza che ottengo filtrando la registrazione di Audivi vocem de caelo. La composizione di Duarte Lobo, per sei voci su un breve testo tratto dalla Liturgia delle Ore (Ufficio dei defunti), è uno degli esempi più alti della polifonia portoghese del XVI secolo.
Edoardo non lo sapeva, ma spontaneamente ha aggiunto alla poesia di Firpo un verso che allude al mondo che tuttora si trova “al di là delle colonne d’Ercole”: gliene sono grato.
Idillio
Quande in te lunghe séje là da stâe
veddo a farfalla gianca ch’a se posa
in sce-o fiore da-o gambo lungo e fin,
e l’aa ch’a ghe fa veja un pô a s’imbosa
comme a barchetta sott’a-o ponentin,
e se barcollan poi tutti doï
mentre da l’erba vegne un son sottï,
a muxica che sento a l’è tanto ata
che no çerco ciù ninte intorno a mi.
Edoardo Firpo
Quando nelle lunghe sere d’estate
vedo la farfalla bianca che si posa
sul fiore dal gambo lungo e fino,
e l’ala che le fa da vela si gonfia un poco
come una barchetta sotto il ponentino,
e barcollano poi tutti e due
mentre dall’erba viene un suono sottile,
la musica che sento è così alta
che non cerco più niente intorno a me.