(2001-2004) versione per chitarra, live electronics e sistema interattivo EyesWeb [25’]
Prima esecuzione assoluta: Hochschule der Künste, Berna, maggio 2005
Chitarra: Elena Casoli
Regia del suono e EyesWeb: Roberto Doati.
Realizzata con una borsa della Rockefeller Foundation
Questo progetto nasce da un’esplicita richiesta della grande virtuosa di chitarre Elena Casoli. Per anni ci siamo vicendevolmente studiati, seguiti nel nostro lavoro e finalmente nell’ottobre del 1998, durante una tournée in Argentina, abbiamo deciso di lavorare insieme. L’idea era di realizzare una serie di brevi pezzi da eseguire separatamente, ma legati fra loro come fossero un’unica opera. Due le versioni prodotte, indipendenti o meno a seconda del programma scelto: una esclusivamente elletroacustica (riproducibile quindi anche tramite CD) che contiene trasformazioni di materiali chitarristici registrati dalle chitarre di Elena Casoli, e una che si può affiancare all’elettroacustica, che prevede l’esecuzione di Elena Casoli dal vivo.
La facilità con cui Elena Casoli nei suoi concerti passa dalla chitarra acustica a 6 corde (pizzicata o percossa) alla chitarra elettrica, la chitarra a 10 corde, o addirittura all’arciliuto a 27 corde e la vastità del suo repertorio (da Gesualdo ai compositori contemporanei che per lei hanno scritto numerose opere, passando per Berio, Boulez, Maderna, Scelsi), mi hanno suggerito i materiali con cui lavorare. Sono i suoni, le articolazioni di sei diversi stili: blues, barocco, flamenco, jazz, repertorio sudamericano, rock. Ma anche i suoni di diversi strumenti: chitarra classica, arciliuto, chitarra a 10 corde, chitarra elettrica, tutte suonate con varie modalità (bottle neck, percossa, “strappata”, rasgueado, ecc.). Questi materiali sono stati sottoposti a classi di trasformazione digitale (dilatazione e compressione temporale, filtraggio, trasposizione, distribuzione nello spazio, ecc.) il cui risultato costituisce il contenuto della versione elettroacustica. La versione “live” scaturisce dalla trascrizione, in notazione convenzionale per chitarra, delle stesse elaborazioni elettroniche, quasi a creare l’ombra viva di una realtà virtuale e statica (si veda nel dettaglio al paragrafo “Interazione gestuale”). L’obiettivo è quello di evocare in certi momenti gli stili scelti e in altri negarli, rendendo così ambigua la riconoscibilità linguistica.
Per descrivere le scelte formali di questo lavoro, piuttosto di una descrizione verbale che risulterebbe angusta e poco chiara, penso sia preferibile fornire una rappresentazione grafica.
Versione elettroacustica (da eseguire “intrecciata” con opere dal vivo di altri autori)
Versione elettroacustica + chitarra dal vivo
Ogni parte della versione elettroacustica (A, B, C, D, E) è organizzata formalmente in modo che la densità della polifonia di stili e tecniche sia inversamente proporzionale alla durata di ogni singola parte. Ogni parte dal vivo (a, b, c, d, e) si concentra invece su un singolo stile o tecnica.
Un aspetto rilevante del lavoro, riguarda il controllo della parte di live electronics per mezzo del sistema interattivo denominato EyesWeb. Realizzato presso il Laboratorio di Informatica Musicale del DIST – Università di Genova, EyesWeb è un software dotato di ingressi e uscite audio, video, MIDI e OSC. Nella versione live di L’apparizione di tre rughe i movimenti delle dita dipinte della mano sinistra di Elena Casoli sono seguiti da EyesWeb come tracce di colore, quindi trasformati in segnale MIDI per controllare diverse patch di Max/MSP che si occupano delle trasformazioni del suono della chitarra. I risultati, in termini di articolazione, sono notevolmente più “naturali” rispetto a un uso di controller esterni come pulsanti, slider o manopole, dal momento che seguono un imprevedibile, ma allo stesso tempo progettato, percorso quale quello dei gesti dell’interprete che deve eseguire una parte scritta. Questo fatto era già stato da me precedentemente verificato con il lavoro Allegoria dell’opinione verbale (2000), una piece di teatro musicale in cui il movimento delle labbra di un’attrice controllava i parametri per la risintesi della propria voce come illustrato nell’articolo di Francesco Giomi “Il computer nell’esecuzione musicale”, pubblicato in Le Scienzequaderni, n.121.