(1981-82) per suoni sintetici [8’]
Prima esecuzione assoluta: International Computer Music Conference, Palazzo del Cinema, Venezia, 27 settembre 1982
Questa composizione utilizza uno spazio timbrico costruito sulle tre dimensioni:
- distribuzione dell’energia spettrale
- variabilità spettrale
- (coincidente con la I) energia alle alte frequenze che precede il pieno attacco del suono.
I modelli di sintesi impiegati sono: semplice distorsione non lineare e FM; quest’ultima solo per la terza dimensione (aggiunge l’energia alle alte frequenze richiesta).
La macrostruttura della composizione è generata dalla proiezione, in uno spazio bidimensionale con coordinate tempo (X) e frequenza (Y), della pianta di una struttura architettonica. Grazie alla tecnica della “prospettiva rallentata” si è ottenuta la dilatazione temporale desiderata.
Per quanto riguarda la scelta e il trattamento della macrostruttura, così come la sua organizzazione interna, occorre precisare che essi dipendono esclusivamente da quelli che considero miei parametri compositivi: simmetria, regolarità, direzione, velocità, “fuoco” e “punto di fuga” (termini presi a prestito dal mondo della visione).
L’organizzazione temporale interna delle strutture ritmiche polifoniche che compongono la macrostruttura, è data dalla posizione del fuoco, determinata anch’essa dai parametri sopra citati. Ogni struttura assume il timbro che occupa la posizione corrispondente nello spazio timbrico.
La composizione è stata realizzata con le risorse del Centro di Sonologia Computazionale dell’ Università di Padova.