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VIDEOMUSICA

Il suono rosso

(2018-2020) video e musica elettroacustica [32’ 09″]

Video: Ivan Penov

Prima esecuzione assoluta: Festival Signal to Noise, diretta streaming, 6 febbraio 2021

Commissione La Stoppa di Elena Pantaleoni, Ancarano di Rivergaro (PC)

L’opera è la seconda parte di un progetto videomusicale: Trilogia della temporalità.

Il progetto è diviso in tre parti: “Il suono bianco”, “Il suono rosso” e “Il suono verde”. Ognuna di esse è una messa in scena audiovisiva realizzata da un videoartista e un compositore di musica elettroacustica su tre importanti realtà alimentari italiane: il formaggio, il vino, gli ortaggi.

  • Perché ‘messa in scena’? Perché le immagini e i suoni del territorio, delle materie prime, della lavorazione di ciascun alimento, diventano attori di una narrazione a volte fantastica, a volte di puro racconto.
  • Tempo o temporalità? Il formaggio si produce in una giornata, ogni giorno dell’anno e si consuma sia in tempi brevi che in tempi lunghi. Il vino si produce in mesi ma solo una volta all’anno e si consuma quasi esclusivamente in tempi lunghi. Gli ortaggi si producono in stagioni diverse, ma sono distribuiti lungo tutto l’anno e si consumano quasi esclusivamente in tempi brevi. Tuttavia il progetto allude anche al tema della temporalità, condizione di ciò che è contrapposto a ciò che è eterno, ma non privo di una spiritualità peculiare della cultura italiana.

Cibo e musica implicano entrambi capacità di agire e di produrre basandosi su un particolare complesso di regole e di esperienze conoscitive. Si parte da materiali base (l’uva – i suoni) per farne, attraverso innumerevoli tecniche di trasformazione, materiali complessi (strutture olfattivo/gustative – sonore) che, aggregati, daranno vita all’opera finale (vino – musica).

Le riprese audio e video sono state distribuite nel tempo secondo i ritmi e le fasi di staticità ed estrema dinamicità tipiche della produzione del vino. Se la parte musicale segue un percorso lineare (dalla potatura della vigna alla cantina), la parte visiva spezza la linearità costruendo una narrazione propria. La materia visiva delle diverse fasi durante la nascita del vino viene scomposta e ricreata in un secondo momento scambiando degli elementi: rendere ipnotico ciò che è violento e trovare una dinamicità molto animata in situazioni apparentemente calme. Lo stesso succede nello scambio continuo tra i colori e le tonalità dell’uva, della terra e dei processi meccanici. Il risultato è un’allucinazione di ciò che si attraversa durante la lavorazione dell’uva, come se fosse un flusso di coscienza sensoriale. La composizione visiva aderisce quindi alla caoticità nei processi dinamici della produzione del vino dovuta alle condizioni meteo e biologiche che non possono essere completamente controllate dall’essere umano. In un percorso audiovisivo molto intimo questi elementi vengono messi in discussione senza snaturare la materia ma per rendere visibili momenti solitamente invisibili/inudibili e nello stesso tempo ambigui.

Roberto Doati, Ivan Penov